Nel 1835 Daguerre realizza il sogno di Niépce scoprendo la possibilità di riprodurre su una lastrina argentata, stesa su un foglio di rame e sensibilizzata con vapori di iodio, un'immagine della realtà attraverso la camera oscura senza l'intervento umano.

Il risultato consiste in una riproduzione del vero, in positivo, in copia unica.

È Daguerre che organizza una campagna promozionale sul suo lavoro e sulla sua persona. Inizia a scattare immagini per la città mostrandosi ai passanti incuriositi. Prende contatti con pittori e giornalisti.

Il 6 gennaio del 1939, aiutato dall'influente astronomo e parlamentare francese Domenique Francoise Arago, esce sulla Gazzette de France la notizia dell'importante scoperta.
Una rivelazione così importante da mettere in discussione tutte le teorie sulla luce e dell'ottica. Essa promette di rivoluzionare le arti del disegno.
L'apparecchio verrà chiamato della stesso Daguèrre: DAGUERROTYPE

Il dagerrotipo era un'immagine unica e in bianco e nero. La lastra di rame assumeva però tonalità calde e seppiate con riflessi argentati. Venivano perlopiù montate in cornici in pelle lavorata a mano.

Il pittore Delaroche pronunciò in più occasioni una frase passata alla storia: "Da oggi la pittura è motra".

Il 2 agosto del 1839 lo stato francese acquista il brevetto della grande invenzione corrispondendo a Daguerre e agli eredi di Niépce una discreta pensione a vita. Nel mese di settembre Daguerre terrà tutta una serie di dimostrazioni pubbliche ottenendo così una notevole fama internazionale.

 

 

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